Errore nella dichiarazione dei redditi: se indotto dalla Agenzia delle Entrate le sanzioni non sono dovute!

"La compilazione delle istruzioni non conformi alla legge che portano il contribuente alla redazione di dichiarazioni o denunce difformi dai dati reali non può legittimare la stessa amministrazione finanziaria ad irrogare sanzioni proprio sulla base dell'osservanza di proprie informazioni non corrette". E' questa l'affermazione decisiva che si rinviene nella motivazione della sentenza n. 262/22/13 emessa dalla Commissione Tributaria Regionale di Roma.

Il caso sottoposto ai Giudici romani riguardava una società la quale, seguendo le istruzioni fornite dall'amministrazione finanziaria per la compilazione della dichiarazione dei redditi da parte delle società di capitali, aveva portato in compensazione di utili alcune somme nell'ambito della tassazione di gruppo. L'Agenzia delle entrate, ravvisando un comportamento elusivo, spiccava nei confronti della predetta società un avviso di accertamento in rettifica.

La società sottoposta ad accertamento proponeva dunque ricorso l'avverso l'avviso di accertamento lamentando, in via principale, di aver compiuto un errore indotto dalle istruzioni fornite dalla Agenzia delle Entrate in tema di dichiarazione dei redditi da parte delle società di capitali.

Rinvenuto effettivamente tale errore nelle indicazioni fornite dall'amministrazione finanziaria, sulla base di quanto disposto dall'art. 5 della legge n. 212/2000 (Statuto del contribuente) che impone alla predetta amministrazione di assumere tutte le inziative idonee a consentire la completa e agevole conoscenza delle disposizioni legislative in materia tributaria, la Commissione Tributaria stabiliva che:

1) Le informazioni errate fornite dall'amministrazione finanziaria non possono alterare l'applicazione corretta delle norme fiscale con la conseguenza che la società sottoposta ad accertamento dovrà comunque pagare l'imposta dovuta derivante dalla corretta applicazione delle norme;

2) Devono essere annulate le sanzioni irrogate dalla stessa amministrazione finanziaria in quanto il contribuente è stato indotto in errore proprio dalle indicazioni errate fornite dalla stessa.

Prima di rassegnarti a pagare, informati!

P. Avv. Giuseppe Mecca

dott.mecca.giuseppe@gmail.com